Da Dolceacqua un elogio seicentesco di Ventimiglia (IM)

Dolceacqua (IM): ex Chiesa di Rostagno (XVII sec.)

L’erudito medico di Dolceacqua (in Val Nervia, nel ponente dell’attuale provincia di Imperia), GIOVANNI PAOLO FENOGLIO, fu solo uno dei tanti letterati che DOMENICO ANTONIO GANDOLFO successore dell’Aprosio come Bibliotecario dell’Aprosiana raccolse intorno alla grande LIBRARIA di Ventimiglia (IM).

Tra i personaggi di cui la Biblioteca nei suoi primi anni di esistenza collezionò opere e contributi, solo a titolo di parziale esemplificazione, si possono ricordare:

CAMILLA BERTELLI MARTINI DI NIZZA – CRISTOFORO DE GIUDICI – DOMENICO COTTA SISMONDI – TEOFILO RINALDO (TEOFILO RAYNAUD) DI “SOSPELLO” – VINCENZO LANTERI (?) – FILIBERTO GIACINTO GANDOLFO – AMBROGIO GALLEANI DI VENTIMIGLIA – GIOVANNI GIROLAMO LANTERI – MICHELE OTTAVIO BOLINO DI ALBENGA – GIACOMO MARIA MARESCIANO DI LOANO – AGOSTINO MARIA BOGGIA DI SAVONA – OTTAVIO MARINI DI ONEGLIA – TOMMASO ROLANDI DI CERVO – ROBERTO APROSIO DI VENTIMIGLIA – GIOVANNI BATTISTA REBAUDI DI CASTELVITTORIO – GIOVANNI FRANCESCO MARTINI DI NIZZA – PAOLO AGOSTINO ORENGO DI VENTIMIGLIA – GIACOMO ANTONIO DE LORENZI – GIOVANNI PAOLO FENOGLIO DI DOLCEACQUA – MARCO ANTONIO ORENGO – PASQUALE BERTA DI CAMPOROSSO – GIOVANNI BATTISTA COTTA – ARCANGELO DAVIO DI TENDA – PAOLO AGOSTINO APROSIO – FILIPPO AICARDI DI CAMPOROSSO – PIETRO ANDREA TRINCHERI DI NIZZA – PIETRO CORVESI (CORVESIO) DI “SOSPELLO” – PIETRO GIOFFREDO DI NIZZA – G. B. CONRADI DA CUNEO – GIOVANNI BATTISTA APROSIO.

[per chi voglia approfondire la conoscenza di questi autori si possono CONSULTARE QUI GLI INDICI della silloge seicentesca LI SCRITTORI DELLA LIGURIA E PARTICOLARMENTE DELLA MARITIMA di Raffaele Soprani]

La coagulazione di questi dotti era dovuta alla prevista realizzazione (purtroppo mai avvenuta per il trasferimento di GANDOLFO AD ALTRO INCARICO RELIGIOSO A GENZANO DI ROMA) di una prestigiosa conventicola culturale, nominata a titolo proemiale “ACCADEMIA DEGLI OSCURI DI VENTIMIGLIA”.

Fu una prova evidente del grande operato del GANDOLFO, CHE SEPPE COMUNQUE MANTENERE ATTIVI sia LA FUNZIONALITA’ DELL’APROSIANA che I PRECEDENTI CONTATTI EPISTOLARI APROSIANI: rendendo altresì la “Libraria” una sorta di ESTEMPORANEO MA FATTIVO LUOGO DI AGGREGAZIONE PER DOTTI DEL LUOGO E NON SOLO = tutti meriti che gli vennero PUBBLICAMENTE RICONOSCIUTI DA STUDIOSI DEL LUOGO E DA VECCHI INTERLOCUTORI DEL MAESTRO.

In siffatto contesto di vivacità culturale può comunque esser interessante ritornare appunto sulla figura del citato medico di Dolceacqua GIOVANNI PAOLO FENOGLIO, che nella sua pubblicazione forse migliore o comunque all’epoca più nota, redasse un carme latino, nel quale, a testimonianza della gloria passata e presente di Ventimiglia, appare questo elogio della città, qui in traduzione moderna parzialmente proposto, con tutta la sua appassionata partecipazione:

Rallegrati di questa gloria
O Ventimiglia
Capo della Liguria occidentale.
I centri vicini sono solo membra,
Sono soltanto grazioso ornamento
Per il tuo dominante splendore.
……………………………
Alcuni [cittadini di Ventimiglia] brillarono per valore,
Altri per cultura, ed altri per devota pietà,
Questi ultimi chiusi nei sacri Chiostri
O nello sfavillare della potestà vescovile
……………………………..

Di poche parole si tratta, finalizzate nello specifico principalmente all’esaltazione della antica Diocesi intemelia (la zona della citata Ventimiglia), ma nel contesto vi si riscopre, senza dover troppo investigare tra le righe, l’appassionato recupero di tutta la considerazione che lo stesso Aprosio era già venuto in precedenza a maturare per la sua città natia, definendola “Città antichissima della Liguria, posta poco meno che negli ultimi confini della Liguria e di cui contro altrui opinioni ne redasse questo elogio barocco quale luogo ideale alla quiete e agli studi operosi“.

da Cultura-Barocca

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